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Da Modena all’ETH di Zurigo: la storia di Caterina

Da Modena all’ETH di Zurigo: la storia di Caterina

Da Modena all’ETH di Zurigo: la storia di Caterina

Gira voce che le ragazze non siano portate per le materie STEM, ma la storia di Caterina smentisce questo stereotipo. La vocazione di Caterina è proprio la matematica, e dopo un lungo percorso alla ricerca di sé stessa tra Milano e Modena il suo talento le ha indicato la strada, permettendole di essere ammessa in alcune delle migliori università al mondo, tra cui l’ETH di Zurigo e l’Imperial College di Londra.

Gira voce che le ragazze non siano portate per le materie STEM, ma la storia di Caterina smentisce questo stereotipo. La vocazione di Caterina è proprio la matematica, e dopo un lungo percorso alla ricerca di sé stessa tra Milano e Modena il suo talento le ha indicato la strada, permettendole di essere ammessa in alcune delle migliori università al mondo, tra cui l’ETH di Zurigo e l’Imperial College di Londra.

Foto di Caterina
Foto di Caterina
Foto di Caterina

Indice dell’articolo

Indice dell’articolo

  • Ciao Caterina! Ci racconti il tuo percorso?

  • Quando hai maturato l’idea di partire per l’estero?

  • Cosa hai scelto di studiare esattamente?

  • Molti pensano si tratti di università costosissime. Ti sei mai posta il problema?

  • Parliamo del processo di selezione: come ti sei preparata?

  • Hai parlato di attività extracurriculari. A cosa ti sei dedicata?

  • Edusogno come ti ha aiutata?

  • Cosa consiglieresti a una te più piccola che sta per cominciare l’università?

  • Ciao Caterina! Ci racconti il tuo percorso?

  • Quando hai maturato l’idea di partire per l’estero?

  • Cosa hai scelto di studiare esattamente?

  • Molti pensano si tratti di università costosissime. Ti sei mai posta il problema?

  • Parliamo del processo di selezione: come ti sei preparata?

  • Hai parlato di attività extracurriculari. A cosa ti sei dedicata?

  • Edusogno come ti ha aiutata?

  • Cosa consiglieresti a una te più piccola che sta per cominciare l’università?

3 gennaio 2024

Ciao Caterina! Ci racconti il tuo percorso?

Il mio è stato un percorso normalissimo. Frequentavo il liceo scientifico in un paesino in provincia di Reggio Emilia e lì mi sono resa conto di essere incuriosita sia dell’ambito artistico che da quello scientifico. Terminato il liceo mi sono iscritta a Design degli Interni al Politecnico di Milano, ma durante il primo anno mi sono resa conto che mi mancava tutto ciò che riguardava la matematica. Ho quindi deciso di cambiare percorso e mi sono iscritta all’Università di Modena e Reggio Emilia per studiarla. È stato tra il periodo a Milano e quello a Modena che mi sono resa conto del mio sogno di voler studiare all’estero in una Top University.

Quando hai maturato l’idea di partire per l’estero?

È una sensazione che ho da sempre. Già alle superiori volevo fare l’anno all’estero in quarta, ma poi non sono riuscita, e l’idea di andare a studiare in una Top University la vedevo distante visto che qui in Italia non se ne parla tanto.
Ho iniziato a maturarla seriamente a Milano, quando ho conosciuto delle realtà diverse dalle mie: tramite un’amica ho incontrato una ragazza che era stata presa come ricercatrice ad Harvard e quindi mi sono detta: “Perché non provare anche io a entrare in un college del genere?” 

Cosa hai scelto di studiare esattamente?

Ho fatto domanda per Applied Mathematics all’Imperial College London e per Computational Sciences and Engineering all’ETH di Zurigo. Sono stata ammessa da entrambe le università ma ho preferito l'ETH di Zurigo perché era la mia prima scelta, infatti sono molto contenta perché è esattamente quello che volevo fare.

Molti pensano si tratti di università costosissime. Ti sei mai posta il problema?

Sì, mi sono posta il problema anche io, soprattutto guardando le università in America e in Inghilterra, ma in quei posti ci sono un sacco di borse di studio quindi ci sono molte possibilità. Altra cosa da sapere è che per esempio per la mia prima scelta, la Svizzera, ma anche per la Germania e i Paesi nordici, l’università costa anche meno rispetto a qua. In Svizzera io spenderò meno in tasse universitarie rispetto all’Italia. Il costo della vita potrebbe essere più elevato ma, per quanto riguarda il costo dell’università in sé, è pari se non minore, quindi le due cose spesso si equilibrano.

Parliamo del processo di selezione: come ti sei preparata?

Ho iniziato a prepararmi circa un annetto e mezzo prima di fare la domanda di ammissione, così da sistemare subito tutto ciò che potevo con largo anticipo: la certificazione C1 di inglese e i documenti che potevo preparare al più presto.
Ho continuato a coltivare le attività extracurriculari e ho cercato, con l’aiuto di Edusogno, di comprendere quali erano le università a cui fare domanda.  Dopodiché ho iniziato a occuparmi dei documenti nei tre mesi prima dell’invio dell’application. Ho preparato la lettera motivazionale e il curriculum, e avevo anche già anticipato qualche esame e il mio progetto di tesi per cercare di arrivare con qualcosa in mano di un po’ più sostanzioso rispetto al classico percorso universitario che si ha quando si arriva all’inizio del terzo anno.

Hai parlato di attività extracurriculari. A cosa ti sei dedicata?

Sono volontaria attiva del FAI, un’associazione italiana che si occupa di cultura beni artistici. Oltre a questo ho iniziato a fare corsi online extracurriculari e hiniziato un percorso con un professore per aumentare le abilità informatiche che mi sarebbero servite per la magistrale. Ho sempre fatto lezioni, ho lavorato nei momenti in cui riuscivo a farlo, ma niente di eccezionale o particolarmente di spicco. Non sono andata all’estero, non ho fatto Summer School, cosa che mi sarebbe piaciuto fare ma era periodo Covid.

Edusogno come ti ha aiutata?

Edusogno mi ha aiutata a rendermi conto che era una cosa fattibile. Vedere esperienze di altre persone mi ha fatto capire che anche io avrei potuto farcela. Dopodichè, Edusogno mi è stata fondamentale per comprendere come diversificare le università a cui fare richiesta, in modo da avere varie opportunità e scegliere sia college di alto livello che università meno esclusive, per non precludermi nessuna possibilità.  E la cosa fondamentale, ancora prima dell’application, è stata la scrittura della lettera motivazionale. Mi hanno aiutata a capire come impostarla, su cosa puntare e come mostrare la migliore versione del mio percorso e di me.

Cosa consiglieresti a una te più piccola che sta per cominciare l’università?

A una me più piccola sicuramente direi di affrontare le sue paure, perché solo affrontandole ci si rende conto di avere la forza e le carte in regola per superarle. Le direi di uscire dalla sua comfort zone, cosa non sempre facile; di mettersi in gioco, di apprezzare ogni traguardo, per quanto piccolo, e tutte le persone intorno che le vogliono bene e la sostengono. E poi l’ultima cosa che le direi è di non lasciarsi abbattere dalle persone che tendono a sminuirla, perché se lo fanno è o perché non la conoscono o perché vogliono metterla in difficoltà. Meglio non farsi scoraggiare dalle persone che ti vogliono “male”.


In bocca al lupo per il tuo futuro Caterina, siamo sicuri che sarà brillante!

Se anche tu vuoi studiare in una Top University all’estero, noi di Edusogno saremo felici di aiutarti in tutte le fasi di candidatura, dalla scelta delle università a cui applicare, alla preparazione di tutto ciò che ti serve per massimizzare le chance di ammissione. Puoi contattarci qui!

Ciao Caterina! Ci racconti il tuo percorso?

Il mio è stato un percorso normalissimo. Frequentavo il liceo scientifico in un paesino in provincia di Reggio Emilia e lì mi sono resa conto di essere incuriosita sia dell’ambito artistico che da quello scientifico. Terminato il liceo mi sono iscritta a Design degli Interni al Politecnico di Milano, ma durante il primo anno mi sono resa conto che mi mancava tutto ciò che riguardava la matematica. Ho quindi deciso di cambiare percorso e mi sono iscritta all’Università di Modena e Reggio Emilia per studiarla. È stato tra il periodo a Milano e quello a Modena che mi sono resa conto del mio sogno di voler studiare all’estero in una Top University.

Quando hai maturato l’idea di partire per l’estero?

È una sensazione che ho da sempre. Già alle superiori volevo fare l’anno all’estero in quarta, ma poi non sono riuscita, e l’idea di andare a studiare in una Top University la vedevo distante visto che qui in Italia non se ne parla tanto.
Ho iniziato a maturarla seriamente a Milano, quando ho conosciuto delle realtà diverse dalle mie: tramite un’amica ho incontrato una ragazza che era stata presa come ricercatrice ad Harvard e quindi mi sono detta: “Perché non provare anche io a entrare in un college del genere?” 

Cosa hai scelto di studiare esattamente?

Ho fatto domanda per Applied Mathematics all’Imperial College London e per Computational Sciences and Engineering all’ETH di Zurigo. Sono stata ammessa da entrambe le università ma ho preferito l'ETH di Zurigo perché era la mia prima scelta, infatti sono molto contenta perché è esattamente quello che volevo fare.

Molti pensano si tratti di università costosissime. Ti sei mai posta il problema?

Sì, mi sono posta il problema anche io, soprattutto guardando le università in America e in Inghilterra, ma in quei posti ci sono un sacco di borse di studio quindi ci sono molte possibilità. Altra cosa da sapere è che per esempio per la mia prima scelta, la Svizzera, ma anche per la Germania e i Paesi nordici, l’università costa anche meno rispetto a qua. In Svizzera io spenderò meno in tasse universitarie rispetto all’Italia. Il costo della vita potrebbe essere più elevato ma, per quanto riguarda il costo dell’università in sé, è pari se non minore, quindi le due cose spesso si equilibrano.

Parliamo del processo di selezione: come ti sei preparata?

Ho iniziato a prepararmi circa un annetto e mezzo prima di fare la domanda di ammissione, così da sistemare subito tutto ciò che potevo con largo anticipo: la certificazione C1 di inglese e i documenti che potevo preparare al più presto.
Ho continuato a coltivare le attività extracurriculari e ho cercato, con l’aiuto di Edusogno, di comprendere quali erano le università a cui fare domanda.  Dopodiché ho iniziato a occuparmi dei documenti nei tre mesi prima dell’invio dell’application. Ho preparato la lettera motivazionale e il curriculum, e avevo anche già anticipato qualche esame e il mio progetto di tesi per cercare di arrivare con qualcosa in mano di un po’ più sostanzioso rispetto al classico percorso universitario che si ha quando si arriva all’inizio del terzo anno.

Hai parlato di attività extracurriculari. A cosa ti sei dedicata?

Sono volontaria attiva del FAI, un’associazione italiana che si occupa di cultura beni artistici. Oltre a questo ho iniziato a fare corsi online extracurriculari e hiniziato un percorso con un professore per aumentare le abilità informatiche che mi sarebbero servite per la magistrale. Ho sempre fatto lezioni, ho lavorato nei momenti in cui riuscivo a farlo, ma niente di eccezionale o particolarmente di spicco. Non sono andata all’estero, non ho fatto Summer School, cosa che mi sarebbe piaciuto fare ma era periodo Covid.

Edusogno come ti ha aiutata?

Edusogno mi ha aiutata a rendermi conto che era una cosa fattibile. Vedere esperienze di altre persone mi ha fatto capire che anche io avrei potuto farcela. Dopodichè, Edusogno mi è stata fondamentale per comprendere come diversificare le università a cui fare richiesta, in modo da avere varie opportunità e scegliere sia college di alto livello che università meno esclusive, per non precludermi nessuna possibilità.  E la cosa fondamentale, ancora prima dell’application, è stata la scrittura della lettera motivazionale. Mi hanno aiutata a capire come impostarla, su cosa puntare e come mostrare la migliore versione del mio percorso e di me.

Cosa consiglieresti a una te più piccola che sta per cominciare l’università?

A una me più piccola sicuramente direi di affrontare le sue paure, perché solo affrontandole ci si rende conto di avere la forza e le carte in regola per superarle. Le direi di uscire dalla sua comfort zone, cosa non sempre facile; di mettersi in gioco, di apprezzare ogni traguardo, per quanto piccolo, e tutte le persone intorno che le vogliono bene e la sostengono. E poi l’ultima cosa che le direi è di non lasciarsi abbattere dalle persone che tendono a sminuirla, perché se lo fanno è o perché non la conoscono o perché vogliono metterla in difficoltà. Meglio non farsi scoraggiare dalle persone che ti vogliono “male”.


In bocca al lupo per il tuo futuro Caterina, siamo sicuri che sarà brillante!

Se anche tu vuoi studiare in una Top University all’estero, noi di Edusogno saremo felici di aiutarti in tutte le fasi di candidatura, dalla scelta delle università a cui applicare, alla preparazione di tutto ciò che ti serve per massimizzare le chance di ammissione. Puoi contattarci qui!

Supportiamo persone ambiziose nel costruire un futuro di successo

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